Si chiama Ozioma Egwuonwu, è una famosa motivatrice e speaker americana e viene da lei l’idea, nel 2012, di cerchiare sul calendario il 25 settembre come Giornata Mondiale dei Sogni.
Il suo messaggio? Tutti abbiamo le potenzialità per fare la differenza nel creare dei cambiamenti positivi nella nostra vita e nella società. Ma per noi di Dorelan la parola sogno va oltre, e ha un significato più ampio che si estende alla cosiddetta attività onirica.
D’altronde i sogni sono uno degli aspetti più affascinanti del sonno. Una vera e propria esperienza mentale, sensoriale ed emozionale, che, nonostante i numerosi studi dal punto di vista neuro scientifico e psicologico, restano ancora un settore da esplorare.
Cosa sono i sogni e perché li facciamo?
Tutti sogniamo, ma il contenuto e i suoi effetti sul sonno cambiano molto da persona a persona. Nei casi in cui ci ricordiamo qualcosa, sono soprattutto le immagini a restare impresse. Il sognare è soggettivo: c’è chi sogna a colori, chi in bianco e nero, per esempio. Chi si ricorda suoni o addirittura i profumi.
Ma ci sono degli aspetti dei sogni che sono comuni a tutti, e cioè:
- non possiamo controllarli, sono involontari;
- sono vissuti in prima persona;
- provocano spesso delle forti emozioni;
- molte volte richiamano dettagli della vita di tutti i giorni;
- il contenuto può non avere alcun senso.
Anche il perché sogniamo è un argomento molto dibattuto. Tra i punti fermi, c’è che l’attività onirica va associata alla memoria, come momento cognitivo clou per consolidarla e richiamare delle informazioni importanti. Ma sognare serve anche per gestire le emozioni, fare ordine mentale in periodi eccessivamente impegnativi, eliminando ciò che è superfluo, o eseguire una specie di replay di quello che abbiamo vissuto, in modo da analizzarlo e processarlo.
La tabella di marcia dei sogni
Ogni notte trascorriamo circa due ore sognando. Può succedere in ogni fase del sonno, ma senza dubbio la più prolifica è quella REM (Rapid Eye Movement), durante la quale l’attività mentale si accelera e i sogni sono meglio definiti, più vividi e a volte bizzarri, ma è anche più facile ricordarseli al risveglio. Come sappiamo, la fase REM si colloca in genere nella seconda parte di un normale intervallo del sonno, concentrando quindi l’attività onirica nelle ore più vicine al trillo della sveglia.
Il significato dei sogni
Ecco un altro argomento controverso. Gran parte degli studiosi, infatti, sono d’accordo sul fatto che sogni e vita reale siano strettamente interconnessi, tanto che spesso i temi, gli ambienti e le persone si sovrappongono, ma da qui a interpretarne il significato nascosto la strada è ancora lunga.
Il loro significato è oggetto nella storia di interpretazioni diverse: per Freud, riflettono desideri inconsci repressi; Jung li vedeva come espressioni di archetipi e dell'inconscio collettivo. Altri studiosi ritengono che i sogni siano un modo per elaborare emozioni, esperienze o problemi vissuti, aiutando la mente a processare informazioni e a mantenere l'equilibrio psicologico. Nonostante tutto, ci sono dei sogni più frequenti: tra questi, cadere nel vuoto, volare, passeggiare senza vestiti o non riuscire a trovare una toilette. Tanto da essere diventati alcuni tra gli argomenti più ricercati su Google.
Il loro significato però andrebbe analizzato tenendo in considerazione il periodo di vita che il soggetto sta attraversando e il suo stesso trascorso.
La differenza tra incubo e brutto sogno
Incubo e brutto sogno non sono propriamente sinonimi, L’incubo provoca un risveglio improvviso, con conseguente sensazione di panico che impatta sulla qualità del dormire e anche difficoltà a riaddormentarsi; il brutto sogno invece possiamo definirlo normale e benigno, se non interferisce con lo scorrere del sonno. Se gli incubi ricorrono troppo spesso (da due volte a settimana), possono essere anche la spia di allarme di depressione, ansia e stress generalizzato, e a lungo andare causare prima un sonno frammentato e poi insonnia cronica.
Una corretta igiene del sonno può sicuramente essere d’aiuto per ridurre gli incubi ricorrenti, a partire dalle tecniche di rilassamento (meditazione e respirazione) prima di andare a dormire allo stretching, ma anche dalla scelta di materasso e cuscino più adatti alle nostre preferenze in merito al riposo notturno, perché un sistema letto adatto alle nostre esigenze è capace di farci vivere un riposo più profondo.
Strategie per ricordarsi i sogni
Chi porta avanti un’analisi del proprio sé, o un percorso di crescita personale, può avere la necessità o la curiosità di ricordare i propri sogni, in particolar modo se li analizza assieme al proprio medico.
Per ricordarci ci sono alcuni stratagemmi. Tutto dipende dalle capacità personali e anche dall’età, ma ci sono degli accorgimenti da prendere. Innanzitutto (anche se non è facile), fare in modo che i sogni siano il primo pensiero appena svegli, ancora prima di salutare il partner o prendere il caffè. Poi, tenere a portata di mano un’agenda o un’app per annotarli, soprattutto se capita di svegliarsi all’improvviso durante la notte. Tenete presente, inoltre, che più il risveglio è naturale meglio è: essere svegliati dalla suoneria del cellulare, per esempio, può complicare il processo di recupero dei sogni.